Taping Elastico

di ROBERTO TIBERI

Oggi parliamo del taping Elastico o Kinesio Taping. Se ne sente parlare molto e spesso si vede su diversi atleti, ma come funziona?
Innanzitutto tutto andiamo a sfatare alcuni "miti":
- non sono presenti farmaci
- il colore non ha alcun vantaggio
- la sola applicazione non fa miracoli
- la qualità del materiale fa la differenza
- in alcuni casi si può applicare anche da soli.
Quali sono i campi di utilizzo:
- sportivo
- riabilitativo
- posturale
- estetico
- linfodrenaggio
- tutoraggio
Il taping Elastico ha una sua elasticità che consente vari tipi di applicazione in diversi campi.
Il "rocchetto" in genere è largo 5cm e la lunghezza è di 5 metri. Si può applicare in 3 forme, dritto, a Y o a ventaglio.
Le modalità di applicazione invece sono 2, decompressivo (a tensione zero specifico ad esempio per infiammazioni o drenante), stabilizzante o vicariante con tensione che varia dal 20 all'80% (ad esempio come tutore o per aumentare la performance).
Nel mondo dell'atletica si è diffuso moltissimo negli ultimi anni e viene utilizzato in diversi modi, ad esempio per prevenzione, per stabilizzare un'articolazione senza bloccarla, per ridurre la contrazione muscolare.
Personalmente l'ho anche utilizzato per prevenire le vesciche sotto i piedi o sotto il malleolo durante maratone ed ultra maratone.
È molto importante, come detto, la qualità e chi applica il taping, il connubio delle due, permette di applicarlo nel nuoto senza che si stacchi anche dopo un allenamento intenso.
Si può quindi bagnare, ci si può fare la doccia, purché si asciughi poi bene magari con il phon.
Per una corretta applicazione servono 2 punti di ancoraggio, iniziale e finale, che devono avere tensione zero e i bordi vanno arrotondati con le forbici.
Non può chiaramente sostituire un tutore vista la sua elasticità.