Passatore 2017 - un viaggio lungo 100km

di ROBERTO TIBERI

Dopo aver preparato nei minimi dettagli questa gara (essendo alla mia seconda partecipazione ho cercato di evitare gli errori commessi nella prima), arriva finalmente il giorno cruciale, dopo la solita notte insonne preparo le ultime cose e mi incammino verso la stazione Termini, quando mi prende un forte dolore al centro del petto e successivamente anche subito sotto le costole, avendo già avuto una cosa del genere ho capito subito di cosa si trattasse, quindi appena arrivato in stazione, sono andato in farmacia per comprare il Maalox e ho preso subito 2 compresse. Per fortuna nel giro di mezz’ora dolore completamente scomparso. Alla stazione inaspettatamente incontro l’amico Carlo Cerioni che sarà sullo stesso treno ma ahimè in una carrozza diversa.
Avevo scelto un posto singolo apposta per riposare e invece un gruppo di stranieri del nord europa ha fatto un casino tutto il tempo, dapprima con le enormi valigie che per sistemarle hanno creato il caos, poi non sono stati zitti un momento, oltretutto mi aveva preso anche un forte mal di testa e quindi ho deciso di prendere un moment (mi ero portato anche l’aspirina per ogni evenienza …) e grazie al mio fedele mp3, mi sono messo a riposare riuscendo anche a dormire un’oretta.
Arriviamo a Firenze in perfetto orario e ci dirigiamo verso la consegna dei pettorali, per fortuna il mio cognome aveva la fila più corta quindi ho fatto molto presto, così mi sono diretto all’area di consegna borse in modo da fare subito sosta ai bagni, pranzare e riposare.
Qui incontro gli amici Paola Sanfilippo ed Angelo Cellai, per una frazione di secondo anche Luca Nobilini e poi mi metto a riposare dopo aver preparato le ultime cose ed aver consegnato le borse, una diretta all’arrivo, l’altra alla colla con un paio di scarpe di ricambio ed altre cose.
Ad un certo punto si avvicina una persona e mi dice di chiamarsi Ciro Sparano, abbiamo l’amicizia su FB da tempo, ma ahimè io non sono molto fisionomista, per fortuna mi ha riconosciuto lui, è sempre bello poter conoscere dal vivo le persone che prima si conoscono virtualmente sui social network, chiaramente ci accomuna la passione per la corsa. Mi fa notare sul regolamento consegnatosi assieme al pacco gara che è vietato l’utilizzo delle cuffie, io penso che tanto non vincerò la gara e quindi non mi preoccupo più di tanto (cmq in gara ho visto tante persone con le cuffie, avrebbero dovuto squalificare almeno 1/3 dei partecipanti …), oltretutto non tengo mai un volume troppo alto perché oltre alla musica devo poter sentire anche i rumori circostanti soprattutto l’arrivo di auto da dietro …
Un po' per scaramanzia, un po' per evitare brutte sorprese in gara, poco prima di dirigermi al via prendo il solito Imodium. Incontro poi anche l’amico Elio Bordi, il quale mi dice di aver incrociato anche Lisa Magnago, purtroppo però c’è talmente tanta gente che non riesco ad incrociarla.
Appena prima dello schieramento al via incontro anche l’amico Nicola Lenzi, avendo lo stesso obiettivo di gara pensavamo di farla assieme, ma già alla partenza ci perdiamo di vista (meglio così visto che lui ha poi chiuso sotto le 12h). Cerco inutilmente di far prendere il segnale al gps, ma come alla 6h di Foiano in mezzo ai palazzi non c’è verso, così stavolta tolgo subito l’autolap che tanto non servirebbe a niente e decido per il manuale ogni 5km, mi porto addirittura 2 gps, il primo lo utilizzerò fino al 60°km, il 2° per i restanti 40km.
Appena partiti fa già molto caldo, oltretutto c’è anche moltissima umidità, sudo talmente tanto che il taping messo a protezione del quadricipite destro si stacca sotto il ginocchio e penzola, per fortuna mi ero portato un rocchetto che ho messo nello zainetto diretto alla Colla.
Fin da subito il percorso si fa duro con diverse salite, sinceramente le ricordavo meno ardue nella parte iniziale, ma 4 anni fa siamo partiti con pioggia e 15°, stavolta con sole pieno e 28° …
In salita cammino spesso, ma sto cmq faticando, cerco di mantenere un’andatura che non mi faccia andare in affanno, per fortuna ci sono dei contadini che indirizzano tubi da giardino verso di noi, ma fa talmente caldo che l’acqua che riceviamo non è nemmeno così fresca.
Mi perdo il cartello del 5°km, quindi il primo riferimento cronometrico l’avrò solo al 10°km, in cui passo in 1.17.18 alla media di 7.44 (per fortuna appena usciti da Firenze il gps ha preso il segnale).
Cerco di bere il più possibile ma l’acqua che ho nelle borraccette è caldissima e anche quella ai ristori non scherza, infatti non riesco a trovare molto sollievo nel berla …
Finalmente inizia la discesa verso Borgo San Lorenzo infatti anche i tempi si abbassano, passo i successivi step di 5km in 36.16, 35.16 e 33.21, siamo quindi a 25km ma sto soffrendo davvero tanto il caldo, infatti i successivi 5km devo fermarmi ed alternare corsa e camminata chiudendo lo step in 39.13.
Passo a Borgo San Lorenzo in 3h53’, quindi 4’ in meno di 4 anni fa e non mi sembra vero viste le condizioni fisiche in cui mi trovo, appena uscito dalla cittadina inizio a sentirmi male, ho caldo, sento dolori al petto e inizio anche un po' a barcollare, mi sorpassa l’amica Iolanda Cremisi, provo a seguirla ma non ce la faccio e torno a camminare. Chiamo mia moglie, le riferisco le mie condizioni e le dico che forse è il caso di finirla qui, mi sento male e non so se riuscirò a continuare in quelle condizioni, lei mi "minaccia", mi dice che ho fatto tanti sacrifici per preparare al meglio questa gara (sottinteso: ci hai scassato le p..... con questa gara, ci hai lasciato soli per tanti weekend e ora ti vuoi ritirare ????), mi dice di camminare e recuperare e che magari quando farà meno caldo mi riprendo. Le dico che avrei continuato ma che a quel punto mi sarebbe bastato arrivare al traguardo con qualsiasi risultato.
Oltretutto lo zainetto che ho portato con me ha iniziato a darmi fastidio, non tanto per la posizione quanto per il fatto che ha iniziato a darmi mal di schiena, così l’ho messo davanti ma per correre non andava bene perché mi sbatteva sotto il collo, quindi lo abbracciavo, ma anche quella posizione non era il massimo, alla fine ho notato che rimettendolo dietro, nella sua posizione naturale ma allentando la cinghia sul petto aveva si maggiore oscillazione, però non mi dava mal di schiena …
Per fortuna ben presto inizia ad avvicinarsi il tramonto e mi trasformo nell’animale notturno che sono (tanti allenamenti svolti alle 5 del mattino e l’ultimo da mezzanotte alle 3 del mattino), non solo, gli allenamenti in salita a Monte Cavo stavano iniziando a dare i loro frutti, perché mentre salivo per la Colla, riuscivo ad alternare corsa e camminata senza troppa fatica e mantenendo anche una buona respirazione, ho ripreso e passato Iolanda, ma soprattutto ho sorpassato la bellezza di 230 persone (passato a Borgo San Lorenzo in posizione nr. 1342, alla colla ero in posizione nr. 1112 e oltretutto questo tratto l’ho chiuso in posizione 842).
Tornando ai tempi, dal 30 al 35°km come detto nel momento di maggior crisi ho corso in 42.03, i successivi 10km in salita per arrivare alla colla li ho corsi in 50.10 e 47.01, alla Colla sono arrivato in 6h27’ rispetto alle 6h42 di 4 anni fa.
Purtroppo alla colla accade un imprevisto che mi ha fatto anche innervosire non poco, l’organizzazione che fino a quel momento era stata impeccabile ha fatto “acqua” nella consegna delle borse, innanzitutto bisognava ripetere più volte il proprio numero, poi si doveva descrivere il proprio zaino, capisco il caos che c’era in quel momento, ma a mio avviso è stata proprio sbagliata la preparazione, il camion è partito subito dopo la gara, c’era tutto il tempo di ordinare gli zaini per numero visto che erano anche in tanti i ragazzi, andarlo a cercare così alla cieca non era il massimo, quindi alla fine tra la ricerca dello zaino ed il cambio indumenti ho perso la bellezza di 11’, infatti sono ripartito quando il mio cronometro segnava 6h38’ !!!
Rispetto a 4 anni fa, la prima parte di discesa è stata perfetta, la volta scorsa ricordo che per un paio di km non riuscivo nemmeno a correre, stavolta invece mi sembrava come se fino a quel momento non avessi “quasi” corso …
Nonostante quegli 11’ persi, 3km di salita e 2 discesa chiuso i successivi 5km in 51.02 e arrivo a metà gara in 6h52’.
Al cambio alla colla ho messo i manicotti, mi sono cambiato le maglie e devo dire che l’abbigliamento è stato perfetto.
La proiezione di fine gara era di 13h44’ perché si ora c’era un bel po' di discesa, però mettevo anche in conto eventuale stanchezza nella parte finale di gara.
I successivi 15km riuscendo a sfruttare perfettamente la discesa, sempre grazie agli allenamenti svolti in montagna, ho tenuto tempi eccellenti, correndo i 3 step successivi che mi hanno portato fino al riferimento cronometrico di Marradi (65°km) in 37.26, 33.50 e 34.17. Il cronometro complessivo segna 8h37’ rispetto alle 9h03’ di 4 anni fa.
Ora era il momento della verità, ovvero l’incubo dei fantasmi del passato, quando al 68°km mi ero infortunato compromettendo il resto della gara, ma stavolta l’avevo preparata veramente bene, riuscendo anche a gestire ed evitare quei piccoli crampi che una volta ai bicipiti femorali, una volta ai quadricipiti stavano per arrivare, infatti anche il successivo 5000 è andato decisamente bene in 36.02 e anche quello che mi ha portato al 75°km in 37.22 (in perfetta media visto che per raggiungere il 3° obiettivo dovevo correre con una media totale di 37.30 ogni 5km).
Devo dire che dopo Marradi, visto come stavo correndo, l’assenza di problemi e il passo che stavo tenendo, ho seriamente pensato di poter raggiungere anche il 2° obiettivo (ovvero sotto le 13 ore), non solo, al 75°km ero in “vantaggio” di quasi 11’, quindi perfettamente in linea per gestire eventuale stanchezza finale.
A San Cassiamo (km 76) sono passato in 10h precise rispetto alle 10h57’ di 4 anni fa, ma da qui in poi il confronto era inutile visto che la scorsa volta da qui in poi ho solo camminato zoppicando.
Il 5000 successivo ho calato un po' il ritmo (41.26), ma avendo quel vantaggio non ero molto preoccupato e pensavo che potevo gestire un calo nei successivi 10km cercando di non bruciare del tutto il vantaggio e poi cercare negli ultimi 10km se non avessi avuto problemi di tornare a correre sotto gli 8’ di media per raggiungere l’obiettivo.
Ma ahimè le gambe hanno presentato il conto, il grosso problema in gara è che non riuscivo ad ingerire cibo se non frutta, il solo pensiero di mangiare mi dava nausea, mi veniva da vomitare per il caldo che ancora avvertivo addosso, quindi per forza di cose le energie fisiche sono calate bruscamente...
S è vero che fortunatamente per tutta la gara la recente contrattura al polpaccio dx non mi ha creato nessun problema, lo stop forzato di una settimana prima della gara ha fatto si che le gambe non reggessero più, così ho iniziato ad alternare corsa e camminata, provando a camminare 250mt e correndo 750mt coprendo i successivi 5km 43.41, ma all’85°km le gambe non rispondevano più, ho iniziato a faticare tanto e lo step successivo l’ho chiuso in 45.06. Iniziavo anche a sentire un po' freddo ma anche qui ero stato previdente, avevo nello zainetto il gilet regalatomi dall’amico Roberto Dalmazi, mi è stato davvero utile, salvo poi ritoglierlo gli ultimi km perché invece mi faceva sudare …
Ormai avevo rinunciato all’idea di raggiungere il 2° obiettivo perché non avevo più forza nelle gambe (mentre il fiato avendo gestito bene tutta la gara, era ancora decisamente buono), quando sono arrivato al 90°km ho fatto il calcolo che con quel passo la proiezione finale sarebbe stata di 13h33’: ho iniziato a piangere, mi ripetevo che non era giusto, che non me lo meritavo visti i tanti sacrifici che avevo fatto per preparare questa gara, così ho lasciato spazio alla grinta e alla determinazione eliminando la tristezza, mi sono detto, ok, mancano solo 10km, sei stanco e le gambe non rispondono, però se diminuisco la parte camminata aumentando quella di corsa forse riesco a chiudere in 13h29’ …
Grazie a questa condotta e anche al fatto che più andavo avanti e più sorpassavo concorrenti che ormai camminavano soltanto, ho chiuso lo step successivo di 5km in 41.08.
Mancavano ormai solo 5km, tenendo quel ritmo chiudevo sotto le 13h30’ ma non mi bastava più, volevo fare ancora meglio e così nelle frazioni di corsa cercavo di tenere un ritmo più sostenuto, ormai mancava davvero poco e il fatto di riuscire non solo a correre ma anche a camminare a passo svelto nel tratto in cui 4 anni fa mi trascinavo e tenevo medie di 17/18’km mi dava ancora maggiore forza.
Ho anche cambiato strategia, il 99°km ho suddiviso i primi 100km camminando, poi 800mt di corsa e 100mt camminando in modo da correre per intero l’ultimo km.
L’ultimo km ho dato fondo a tutto quello che mi era rimasto, ho accelerato, ho sorpassato la bellezza di 10 persone e mi sembrava una delle mie solite volate in una gara di 10km, ho tagliato il traguardo alzando le braccia al cielo tirando un urlo, il tempo indicato è di circa 13h21’, (Il real time darà 13h20’58”), guardo il gps e mi accorgo di aver corso l’ultimo km in 5.40, il + veloce di tutta la gara anche di quando correvo in discesa, avevo una tale rabbia dentro di non aver raggiunto anche il secondo obiettivo che l’ho scaricata tutta in quegli ultimi 1000mt …
Dopo aver tagliato il traguardo mi sono seduto perché ero davvero stanco, ho preso la meritatissima medaglia, foto ricordo con il diploma e poi mi sono incamminato per cambiarmi.
Stavolta, all’arrivo, la consegna delle borse è stata meno traumatica della colla, però le indicazioni per raggiungere la palestra hanno lasciato decisamente a desiderare, in pratica ho dovuto camminare per altri 2km perché ho sbagliato strada, santo google maps mi ha portato poi a destinazione …
Arrivato alla palestra mi metto in fila per il massaggio non tanto per le gambe che stavano recuperando in fretta, quanto per la schiena. Mentre sono in attesa incontro Lisa Magnago che anche stavolta ad un anno dal parto ha fatto una gara strepitosa.
Incontro poi anche Iolanda ed Elio e ci confrontiamo sulla gara.
Alla fine rinuncio al massaggio perché mi sento male, mi manca l’aria e sono stanco, ho voglia di riposarmi, così cerco di andare in stazione ma i pulmini sono sempre pienissimi, alla fine con altri 2 ragazzi ci dividiamo la spesa del taxi (per 2€ sinceramente meglio così) e arrivo in stazione a Faenza, faccio colazione perché è arrivata la fame tutta assieme, ma anche qui non riesco a riposare e così anche se avevo già il biglietto ne compro un altro per Bologna.
Una volta arrivato mi dirigo verso l’assistenza delle “frecce di Trenitalia" sperando di cambiare il biglietto per partire prima ma essendo un super economy mi dicono che non è possibile.
Sento l’amico Pablo il quale si complimenta con me, chiedo info a lui e mi indirizza dove potrò riposare, purtroppo non stavo comodo e continuava a mancarmi l’aria, non so come ho resistito fino alla partenza del treno dove finalmente sono riuscito a dormire un po'.
Una volta a casa ho fatto un bel bagno rigenerante e un bel po' di riposo, sinceramente mi aspettavo di stare peggio, solo scendendo le scale soffro parecchio, a salirle e a camminare molto meno, ma più di tutto sto male con la schiena (tutta), passerà presto …
Rianalizzando la gara a mente fredda, sono davvero soddisfatto di come l’ho gestita, ho superato il momento di crisi peggiore che abbia mai avuto in quasi 170 gare, però la minuziosa preparazione di questa gara è stata davvero eccelsa, dall’abbigliamento, a tutti i piccoli dettagli e particolari, dall’allenamento alla scelta delle gare intermedie e poi diciamo che questo per me è stato il primo vero esordio, la scorsa volta l’infortunio ha compromesso la gara, stavolta invece ho gestito davvero tutto.
Contro il caldo (che tra l’altro io soffro sempre in qualsiasi condizione) c’è poco da fare, l’unica cosa che posso e che devo migliorare è assolutamente il mio peso, sicuramente senza i 10kg di sovrappeso che ho attualmente avrei raggiunto anche il 2° e forse anche il 3° obiettivo, ma il pensiero di aver corso questi 100km con questo tempo finale in sovrappeso mi rende molto felice.
Oltre a ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questo lungo viaggio, dedico questo risultato al Prof. Laurenza (l'ortopedico che mi ha "salvato" dopo il brutto incidente d'auto nel 2015) senza il quale non avrei nemmeno potuto correre figuriamoci a completare una 100km, l’amico Paolo Palamara che saluto tutte le volte che sono in griglia di partenza ad una gara e da lassù mi incita e non mi fa mollare, nonché dedico questa gara a me stesso perché con la testa e la determinazione sono riuscito ancora una volta in una vera e propria impresa (personale).